Il successo o l’insuccesso nello studio della danza dipende molto da come si iniziano gli studi; per questo occorre dare molta importanza alla scelta del maestro.

Non basta danzare i passi: occorre danzare le intenzioni che stanno dietro di loro… Non danzate i passi ma i pensieri che li generano… Non danzate i passi ma ciò che sta dietro (o dentro) di loro.

La danza è il linguaggio nascosto dell’anima.

Se Danzi davvero non puoi pensare… se Danzi davvero il corpo viene usato in maniera così profonda che tutta la tua energia diventa fluida.

Lo specchio, nostro giudice irremovibile e imparziale, anche quando gli giri le spalle, controlla i nostri errori, mettendoli in evidenza per aiutarci a correggerci. Fortunatamente non dimentica neppure di mettere in luce i nostri progressi esaltando le linee armoniose del corpo che si perfezionano con il costante e ripetuto esercizio.

La lezione quotidiana di danza, di qualunque stile, di qualunque tecnica essa sia, non deve avere per obiettivo l’acquisizione di un nuovo virtuosismo né l’insistenza su quello già conseguito. Non è una ginnastica è una presa di coscienza.

La danza non è un esercizio. E’ uno stato dell’anima che esce attraverso il movimento.

Colui che danza cammina sull’acqua e dentro una fiamma.

Il bambino canta ancora prima di parlare, balla ancora prima di camminare. La musica è nei nostri cuori sin dall’inizio.

Danza è poesia dipinta dove il corpo disegna ciò che la musica descrive, interpretando i toni forti del ritmo, cogliendo i giochi di luce e le infinite nuances della melodia, regalando allo spettatore un suggestivo quadro: ARMONIA.

La cosa più importante non è cosa stai facendo ma come.

I grandi ballerini non sono grandi per la loro tecnica, sono grandi grazie alla loro passione.